TURTURICI Dino

TURTURICI Dino Palermo – 31.03.1941
Via Maniago, 21 – 20134 Milano
Tel. 02.26414734 - Cell. 347.7278793
dino.turturici@libero.it
Incisore, pittore. Pratica l’attività calcografica dal 1975, prediligendo prevalentemente la tecnica dell'acquaforte, cera molle, puntasecca, maniera nera, rulli, roulettes, maniera zucchero e acquatinta. Ha realizzato un centinaio di lastre, mediamente 4/5 all’anno. Stampa in proprio. Ha allestito 1 personale conferita a Palermo nell'ambito della II Biennale di Grafica, premio europeo per l'incisione “Totò Bonanno”, e partecipato a 40 collettive.

“Da autodidatta del disegno e della pittura, mi sono accostato alla pratica incisoria negli anni settanta, quando la “GRAFICA” godeva di grande favore di pubblico e di vendite. Vivevo ancora in Sicilia e insieme con alcuni amici artisti, professionisti e non, acquistammo un torchio a manovella, trovammo un locale e cominciammo a lavorare e a fare mostre insieme. Trasferito a Milano, dagli anni Ottanta ad oggi l’ho praticata a fasi alterne, insieme con la pittura. Incontri e frequentazioni fortunate nell’ambiente milanese, in primis con la Scuola Laboratorio di Giuliana CONSILVIO, mi hanno consentito di proseguire ed ampliare questa esperienza. La figura umana è da sempre al centro della mia attenzione. Della tecnica incisoria mi affascina particolarmente la dimensione artigianale, talvolta ludica, che consente di combinare pratica antica e sperimentazione. Dopo aver praticato per diversi anni l’ “acquaforte”, l’ “acquatinta” e la “ceramolle”, da qualche tempo lavoro con una combinazione di “puntasecca” e rotelle, levigate con carta abrasiva e riprese più volte, anche con effetti di “maniera nera”: procedo verso il risultato finale con molta lentezza, subendo spesso una specie di attrazione fatale che mi tiene inchiodato sulla lastra a segnare e lisciare e scrutare la superficie per cercare di cogliere alla luce radente lo stato dell’opera. E un tale modo di procedere sta contagiando pian piano anche la mia attività pittorica. Mi capita sempre più spesso di stare a guardare a lungo la superficie della lastra ancora vergine per coglierne suggerimenti sulla figurazione, sul contenuto e sul modo di trattarla e quindi di lavorarvi direttamente. A volte il colloquio si protrae per lungo tempo, soprattutto per il mio carattere che indulge alla “contemplazione” piuttosto che alla operatività. La risposta comunque arriva nel momento in cui l’impegno è assunto e irrevocabile…”
Dino Turturici