Grassi Antonina

Grassi Antonina Acqualagna 28.12.1953
Via Petriccio, 87 – 61041 Acqualagna (PU)
Tel. 0721797167 – Cell. 3292935301
antoninagrassi@alice.it www.prourbino.it
E’ incisore, pittrice, poetessa e disegnatrice. Pratica l’attività calcografica dal 1969. Ha realizzato 100 matrici, mediamente 4 lastre all’anno. Stampa in proprio. Dal 1994 ha allestito 4 personali e partecipato a 35 collettive.

“Ho frequentato l'Istituto Statale d'Arte di Urbino con specializzazione in calcografia. Successivamente ho completato gli studi diplomandomi al corso di Magistero della stessa scuola. L'incisione calcografica l'ho subito sentita mia. Incidere una lastra di rame o zinco con una punta d'acciaio, è come scoprire sé stessi: scavi, graffi, scalfisci; acidi, fino a penetrare dentro. In questo percorso ho incontrato tanti maestri che mi hanno trasmesso, ed io ho cercato di carpire, il loro insegnamento: da Walter Piacesi ad Adriano Caravalle per l'incisione, a Vincenzo Zanchi per la stampa, da Giorgio Bonpadre per l'illustrazione, a Carlo Ceci per la storia del costume. Nel susseguirsi della vita, ho sempre portato dentro di me, l'amore per l'incisione; ho visitato tantissime mostre, nutrendomi di questo. Sono rimasta colpita da “I disastri della guerra” di Francisco Goya. Esterefatta ogni volta che osservo incisioni di Fèlicien Rops. Nel mio lavoro, avvicino molto la poesia, letteratura, musica al disegno ed all'incisione. Cerco di trovare armonia, trasmessami anche dall'insegnamento di Flora Gentilini. Ho letto ed amato tantissimi autori: da Giacomo Leopardi ai “poeti maledetti” da Dante ai poeti moderni. Sto approfondendo letture, anche di maestri orientali, avendo trovato in essi una sensibilità, una unione tangibile con la natura. Cito per essi Krisnamurti, Rabindranath Tagore, Gibran Kahlil. Fino a qualche anno fa ero molto schiva e reticente nel mostrare in pubblico le mie opere, considerandole solo mie, sentimenti da non condividere con nessuno. Ora, invece, ascoltando anche i consigli di persone a me care, sono riuscita ulteriormente ad “aprirmi”, a far vivere anche ad altri le mie emozioni.”
Antonina Grassi