Tinti Graziano

Tinti Graziano Castello d’Argile - 20.8.1945
Via Case Sparse Circon.ne, 8 - 28010 Nebbiuno (NO)
tel. 0322.280025 – 340.8328500
grazianotinti@alice.it
Incisore e pittore. Pratica l’attività calcografica dal 1970, prediligendo prevalentemente le tecniche dell’acquaforte, acquatinta e puntasecca. Ha realizzato 150 matrici, mediamente 4 all’anno. Stampa in proprio. Dal 1975 ha allestito 45 personali e partecipato a 40 collettive.

I quadri di Graziano Tinti sono prima di tutto dei ragionamenti della visione di una metafisica del quotidiano che inducono a nuovi pensieri nei confronti delle cose e della loro immagine. La forza del suo modus operandi è riconducibile ad un sistema di indagine dove gli effetti non sono elementari ma decisamente straordinari. Cosa stiamo vedendo? Oggetti d’uso quotidiano che si dispongono alla visione in termini di ordine e di disordine, come se ogni volta queste tovaglie o questi strofinacci sfuggissero all’ordine di un ripiegamento o di una disposizione anonima per assumere un carattere personale della piega, in definitiva assumono il livello dell’identità dell’oggetto. Tessuti che ripiegati o spiegati trascinano con sé quell’accento così forte della pittura che veniva definito dal drappeggio di tessuti e dalla incredibile capacità della disciplina pittorica di declinarlo e di mostrarlo attraverso abiti e tendaggi. La pittura di Graziano Tinti è prima di tutto richiamo a questa condizione classica della piega del tessuto e tuttavia non scade nella trappola del citazionismo, anzi la riflette riformulandola in toto a partire dall’ordito e cioè dalla condizione primaria del tessuto. La derivazione del termine ordine che in latino (ordo, ordinis) indicava l’ordine dei fili nella trama ci permette di pensare a queste tele come ad una vera e propria indagine sul racconto della pittura nei termini più originari ed allo stesso tempo singolari. In più, e non va dimenticato, la contiguità della radice tra le parole arte e ordine è assicurata dal suo significato primario: ars, artis è prima di tutto articolare, ordinare. All’ordine del giorno Graziano Tinti dispone prima di tutto la pittura, le sue ragioni storiche e le sue radici quotidiane, quelle che accompagnano anche la nostra contemporaneità e che le permettono di levitare lungo i sentieri di uno spazio inedito dove anche il semplice ripiegamento di un tessuto desta meraviglia e sorpresa e dove l’uscita ribelle da un ordine costituito annuncia e dichiara la possibilità mai esaurita dell’arte della pittura anche oggi. E tutto questo Graziano Tinti lo offre allo sguardo attraverso un modello singolare di articolazione dell’ordine del visivo perché restituisce al nostro vedere il vero senso dell’ordine della pittura, che senza inganno, ci sorprende sempre nel pensiero e regola il nostro quadro quotidiano.
Antonio d’Avossa