Perrella Maria Rosaria

Perrella Maria Rosaria Napoli - 21.10.1944
Piazza Santa Maria La Scala, 10 - 80133 Napoli
tel. 081.267973 – 348.1621721
m.perrella1@aliceposta.it
Incisore e pittrice. Pratica l’attività calcografica dal 1978, prediligendo prevalentemente le tecniche dell’acquaforte, acquatinta. Ha realizzato 276 matrici, mediamente 8 all’anno. Stampa in proprio. Dal 1978 ha allestito 3 personali e partecipato a 55 collettive.

La sua poetica spazia dalla rappresentazione della città (la Napoli di piazza Mercato, che Maria Rosaria ha abbandonato solo per periodi transitori, sempre facendo ritorno, nelle opere della maturità, ai luoghi dell’infanzia) a tematiche più intimistiche, come il particolare rapporto con il Sacro, potente soffio ispiratore di tutta la produzione dell’artista. Le tavole di Perrella si impongono sempre per la particolare attenzione dedicata al tema della Memoria, e tecnicamente impressionano per l’assoluta padronanza del disegno, cui è affidato il messaggio estetico. La tecnica dell’acquaforte esalta questa tendenza dell’artista: il suo segno è minuzioso, straordinariamente preciso, e attraverso il gesto dell’incidere Perrella ricerca la bellezza come rivelazione di Dio nel mondo, cui affidare il suo particolare credo estetico: credo che nel lavoro quotidiano dell’incisore, con infinita pazienza, ella trasmette ad un nutrito drappello di allievi, fermamente convinta del valore insostituibile dell’insegnamento. In questa concezione del lavoro artistico, in lei fortemente legato alla trasmissione attraverso la didattica, sono dunque profondamente compenetrati gli ideali più alti di Maria Rosaria: per lei l’incisione è un’esperienza spirituale (mai solitaria, da vivere in comunione) che ‘salva’ l’uomo e il suo rapporto con l’esistenza; e la Natura (Perrella non ha mai abbandonato la dimensione figurativa) è l’entità in cui ricercare - trasferendola sulla lastra con l’apporto di acidi, bulini, morsure - il principio divino, la “causa immanente” del mondo, per cui, con Paolo di Tarso, “tutte le cose vivono e si muovono in Dio”.
Marco Nocca